sabato 7 settembre 2024

6 SETTEMBRE 1993: IL DIVORZIO DI CROTONE CON LA SINISTRA

In questa foto non é immortalata Belfast, ma Crotone, come oggi 6 settembre, nel 1993. 
Una rivolta operaia passata alla storia come "I FUOCHI DI CROTONE". 
Fosforo incendiato, scontri con la polizia, marce operaie e binari bloccati dalle donne.
Scoppia la rabbia delle masse operaie, erano i giorni dell'orgoglio.
Alla notizia che le fabbriche sarebbero state chiuse: occupazione degli stabilimenti che diventa rivolta dopo il tentativo maldestro delle forze di sicurezza di non far avvicinare i parenti ai picchetti in fabbrica.
Le masse operaie sono state tradite, le stesse masse irreggimentate nel sistema sindacale di quella città così rossa da essere definita allora la Stalingrado del Sud. 
Eppure il "compagno" D'Alema in un comizio sfigato, disse alla città: «Le fabbriche a Crotone non chiuderanno mai!», le ultime parole famose,  un addio inconsapevole rappresentato da una bugia disperata di chi sta per essere lasciato.
Crotone di colpo si disamora del comunismo, non lasciandone più traccia ai giorni nostri, é la reazione di chi é stato tradito, tanto da votare poi in massa Pasquale Sentore, federale storico dell'MSI che riesce a farsi eleggere sindaco per ben due volte, con i voti delle contrade e degli ex operai di sinistra delusi.

Una storia che va letta nella chiave giusta, per come é.

RIFLESSIONI SU LAVORO, MILITANZA E VISIONI NAZIONAL-SINDACALI

Non bisogna campare per lavorare, ma lavorare per campare.
Il fine ultimo allo stato attuale é il sostentamento personale e della famiglia, in un percorso di militanza politica. 
Le fatiche dell'uomo moderno sono comprensibili, ma bisogna furbescamente erodere tempo stipendiato ai padroni del sistema capitalista in cui viviamo; questo per dedicarsi alle attività militanti e spirituali, fare insomma il minimo sindacale, ed é anche troppo.
Poi con l'ottica futura e rivoluzionaria del ripristino di uno Stato nazionale e corporativo il discorso cambia, a quel punto  bisogna fare il contrario, spaccarsi la schiena, perché non si lavora più per il mero guadagno materiale di una classe sociale, dei capitalisti o di un sistema pubblico che ha smarrito il senso profondo dello Stato a favore della politica deteriore, ma si dovrà lavorare nell'ottica  di continuità spirituale della missione divina, per la Patria e per la giustizia sociale, come naturale proseguimento  militante e metapolitico del
nazional-rivoluzionario, lo stesso che diviene Uomo Nuovo dopo la rivoluzione spirituale e la riforma dello Stato di cui é stato protagonista.

«Che il tuo lavoro sia la lotta, che la tua pace sia la vittoria!» cit.

domenica 7 gennaio 2024

CROTONE, IL PERCHÉ ANDREBBE CAMBIATO IL NOME A PIAZZA PITAGORA IN PIAZZA MILONE

Comunicato Stampa

Il Milone al Louvre di Parigi


IL PERCHÉ ANDREBBE CAMBIATO IL NOME A PIAZZA PITAGORA IN PIAZZA MILONE

Ho già espresso i miei pensieri sui tecnicismi su come attuare il rifacimento di piazza Pitagora.
Oggi voglio fare una riflessione sulla questione culturale.
C'é da dire che, da quando Crotone si é allargata fuori dalle mura, questa piazza ha cambiato almeno tre nomi, quindi non siamo in presenza di un toponimo antico e neanche d'epoca.
Non credo che questa piazza, divenuta principale, debba portare il nome di Pitagora, in quanto Pitagora seppur grande personaggio non era crotonese e non morì neanche a Crotone; sicuramente la sua fase di vita più importante culturalmente l'ha sviluppata a Crotone, ma rimane comunque personaggio da condividere con Samo e Metaponto.
Indiscutibilmente il personaggio più bello e romantico che ci deriva dall'Antica Kroton é Milone, una figura così bella che oltre ad essere celebrato dal mondo antico, divenne uno dei soggetti più rappresentati artisticamente dalle correnti artistiche del barocco, decine di opere lo ritraggono e tanto da essere rappresentato anche da quel grande scultore considerato il Michelangelo di Francia che é l'artista Pierre Paul Puget.
La piazza principale di Crotone non può che essere intestata a Milone, il più grande degli atleti di tutti i tempi ed ancora imbattuto; a colui che sono state dedicate tante opere, statue, nomi di città come Milo negli Usa, canzoni e cartoline commerciali di colossi multinazionali; al comandante eroico Milone che abbigliato come Eracle ha guidato le truppe a ribaltare una guerra impossibile, con quella che per i canoni antichi poteva essere considerata una megalopoli e che era la potentissima Sibari; a colui che sconfitta Sibari, donava a Crotone un vasto territorio d'influenza, che si estendeva da Caulonia fino a Paestum, rendendola capitale d'impero.
Non fraintendiamoci Pitagora, rimane un grande personaggio che ha fatto di Crotone la sua casa, ma Milone é il più grande Crotonese mai esistito e che se celebrato con la piazza principale potrebbe caratterizzare in maniera inequivocabile la crotonesità, senza dover condividere con nessuno la figura dell'uomo più forte e mitico di tutti i tempi. Solo un'idea.

Davide Pirillo
Esperto beni culturali e presidente associazione
Progetto Phayllos

sabato 24 settembre 2022

DAVIDE PIRILLO: CONSIDERAZIONI SUL VOTO DI DOMANI 25 SETTEMBRE 2022




Riflessione personale sul voto di domani.

Valutando le cosiddette formazioni anti-sistema:

Rizzo ha molti punti in comune con noi, ma ha il neo di essere negazionista delle foibe.

Di Paragone, ditemi quello che volete, ma non mi fido, mi pare che s'é cucito addosso un vestito ad hoc che lo tiene per adesso in una zona con un determinato spazio sfruttabile, per mero calcolo.

Poi ci sta la formazione creata da Di Stefano ed Adinolfi: beh se era solo Di Stafano anche anche, ma votare per Adinolfi che é stato parlamentare PD ed adesso vuole fare il candidato anti sistema, proprio No. Bocciato.

Poi, altri micro mondi a parte, rimangono i partiti di sistema di destra e sinistra, ma facce diverse della stessa moneta.

Inoltre, da crotonese, vista la catastrofe sociale ed economica della mia città anche per colpa dei partiti in parlamento, sono ancora più motivato ad astenermi.

RIMANGO DEL MIO PARERE, FATE CIO' CHE VOLETE, MA IO NON VADO A VOTARE!

Davide Pirillo
(Ribelle)

lunedì 29 agosto 2022

DAVIDE PIRILLO: VISIONI, PER COSA COMBATTO





Guerre, pandemie pilotate, propaganda degenera, lobby finanziariste, globalismo, tecnocrazia, "cultura" della morte, eutanasia, aborto, gender...

Il mondo può essere salvato, da questo preambolo, solo da alcuni deterrenti, tra i più importanti: La famiglia, intesa come istituto tradizionale, che vive e si rigenera, anche se sotto attacco dalla intellighenzia pseudo culturale mondialista e dalla politica. Bisogna che il popolo in automatico senza spinte del sistema (che per nulla incentiva la famiglia, anzi gli rema contro), continui ad auto-rigenerarsi, con matrimoni e figli, demografia forte e mandata avanti per inerzia seppur lo Stato ha spento i motori della "nave".
Altri deterrenti sono i valori cristiani, le tradizioni, il mutuo soccorso popolare, la difesa del territorio e della Patria e la lotta di popolo ...
Bisogna che lo spirito del popolo più autentico, che l'Italia più profonda, istituisca oggi la resistenza, per salvarsi dal cancro malefico che affligge popoli e nazioni.

- LAVORO CONTRO BANCHE
- POPOLO CONTRO LOBBY
- PATRIA CONTRO ESTEROFILIA
- LOTTA CONTRO POLITICUME
- FAMIGLIA CONTRO "CULTURA" DELLA MORTE
- DIO CONTRO DENARO
- FIGLI CONTRO SOLITUDINE
- CONNUBIO TRADIZIONE/TECNICA CONTRO TECNOCRAZIA
- SPORT CONTRO SANITARISMO
- SOVRANITÀ CONTRO MONDIALISMO
- ITALIA CONTRO UE
- EUROPA DEI POPOLI CONTRO BCE
- SANGUE CONTRO ORO
- SPIRITO CONTRO MATERIALISMO
- VISIONI CONTRO LOBOTOMIZZAZIONE
- GIOVENTÙ CONTRO GERANTOCRAZIA
- CORPORATIVISMO CONTRO LIBERISMO
- NAZIONALISMO CONTRO MARXISMO
- SOCIALE CONTRO INDIFFERENZA
- PIAZZE CONTRO ELEZIONI
- COMUNITÀ CONTRO INDIVIDUALISMO
- CULTURA CONTRO MAINSTREAM
- DOTTRINA CONTRO POPULISMO
- AVANGUARDIE CONTRO PARTITISMO
- MODERNITÀ CONTRO MODERNISMO
- PROGRESSO CONTRO PROGRESSISMO
- TERZA VIA CONTRO DICOTOMIA DESTRA/SINISTRA

Questa la mia visione di lotta, senza tempo, ma attuale e necessaria per la salvezza.


Davide Pirillo